Dallo scoppio del COVID – 19, la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) è rientrata nelle attività necessarie che non sono state oggetto della chiusura, salvo vedere inibita la vendita di alcuni generi non alimentari. Anzi, la GDO ha dovuto fronteggiare una fase di intenso lavoro, provocata dalla chiusura dei canali dell’Horeca e dalla diffusione di atteggiamenti di accumulazione da parte dei consumatori, in condizioni di esercizio difficoltose per la pressione che hanno subito le catene della fornitura, della logistica e del trasporto.
L’E – COMMERCE DELLA GDO
Il 2020 è stato un anno di accelerazione per l’e – commerce sia dal lato della domanda con i consumatori che, costretti in casa, hanno recuperato la possibilità di acquisto online tramite i loro dispositivi mobili sia dal lato dell’offerta con le aziende che hanno investito nella vendita online per soddisfare le nuove abitudini di consumo dei loro clienti. Tra queste, in particolare, le aziende della GDO hanno avviato delle iniziative per sostenere il vero e proprio boom dell’e – grocery prodotto dal COVID – 19. Con il termine e – grocery viene fatto riferimento all’e – commerce della GDO cioè alla vendita online dei prodotti che possono essere acquistati nei supermercati.
IL BOOM DELL’E – GROCERY
Nel periodo compreso tra il 17 febbraio 2020 (inizio dell’emergenza) e il 03 maggio 2020 (allentamento delle restrizioni), l’e – grocery ha registrato una crescita a tripla cifra del + 144,6% rispetto alle stesse settimane del 2019. Una crescita destinata ad aumentare nei mesi successivi, compresi quelli di ricaduta che stiamo vivendo.
Il boom dell’e – grocery è però stato accompagnato dal fenomeno delle code non solo fisiche fuori ai supermercati ma anche virtuali dentro ai siti delle insegne della GDO. Secondo l’indagine condotta da Nielsen, nei mesi del lockdown il 47% dei consumatori ha rinunciato, almeno una volta, alla spesa nei punti vendita e il 22% ha dichiarato che il motivo sono stati i prolungati tempi di attesa. Per esempio Coop, come altre aziende del settore, ha cercato di risolvere questo problema con il servizio CoD@Casa che tramite l’applicazione permette di calendarizzare l’accesso nei negozi, scegliendo la fascia oraria e aspettando il turno comodamente da casa. Nielsen ha sostenuto anche che il 18% delle famiglie italiane ha rinunciato alla spesa online. In molti casi, infatti, il boom dell’e – grocery ha provocato degli episodi di mancata evasione degli ordini per il blocco dei servizi disponibili.
I principali servizi offerti dalle catene della GDO sono stati:
- Delivery: spesa online e consegna a casa;
- Click and Collect: spesa online e ritiro nel punto vendita;
- Drive – in: spesa online e ritiro dalla macchina.
Questi servizi sono cresciuti nell’anno non solo in termini di volume ma anche di copertura del territorio, allo scopo di raggiungere la più ampia quota di domanda possibile.
Per l’incertezza e la precarietà che contraddistinguono questo 2020, risulta difficile fare previsioni perché tutto dipende dall’evoluzione dei mesi successivi. È certo però che il trend positivo dell’e – commerce continuerà, anche in un settore prima quasi inesplorato come quello della GDO.