Realtà aumentata e virtuale: il futuro è ora.

Il mondo del retail deve affrontare numerose sfide: l’aspettativa dei consumatori nei confronti delle aziende è cambiata molto ed ora loro vogliono sentirsi coinvolti dai brand ed essere in grado di interagire con essi sia online che offline. Nello scenario complessivo, a fare da padrone, troviamo le nuove tecnologie: i device mobili, i social networks, i big data, l’ Artificial Intelligence e le tecnologie immersive.

I nuovi obiettivi nel marketing 4.0

Insieme con la Digital Transformation negli ultimi anni ha preso il via una crescita tecnologica sempre più impetuosa ed inarrestabile; allo stesso tempo, da parte dei consumatori è nata l’esigenza di avere qualcosa di più dai brand e dai prodotti: è nata la domanda delle esperienze.

Risultato di questi processi paralleli è il marketing 4.0, le cui attività hanno l’obiettivo di fornire al mercato delle esperienze memorabili, poiché è chiaro che offrire soltanto il prodotto in sè non fornisce alcun valore aggiunto al cliente. L’esperienza è definita da Smith come un insieme di percezioni, sensazioni e pensieri che i consumatori hanno quando incontrano prodotti e marchi o si impegnano in attività di consumo ed il ricordo di tali esperienze”. I contatti tra il prodotto/brand ed il consumatore possono oramai verificari in qualunque momento in qualunque luogo, soprattutto grazie alla crescente diffusione dei device mobili – in particolare smartphone e tablet – che oramai sono considerati essere un “prolungamento fisico” dell’individuo.L’obiettivo strategico è diventato duplice: da un lato si deve instaurare una forte relazione con il consumatore e dall’altro diventare fonte di emozioni e di ricordi.

L’esperienza nel punto vendita

L’esperienza presso il punto vendita è molto importante in tale contesto, il consumatore si aspetta che essa sia unica, articolata; ad oggi non basta più focalizzarsi sull’integrazione strategica dei canali online con quelli offline, ma bisogna pensare ad un percorso d’acquisto ad-hoc che porti il cliente a ricordarsi del brand e quindi a sentirsi coinvolto, il coinvolgimento è infatti strettamente legato alla fidelizzazione. Il punto vendita ha quindi bisogno di essere riqualificato, valorizzandolo al massimo ed offrendo al consumatore nuovi modi di interazione, trasformando i negozi in veri e propri spazi di relazione tra utenti e brand.  Il negozio fisico ha la maggiore possibilità di coinvolgere il consumatore in questo senso: soddisfa numerosi bisogni quali l’interazione e l’assistenza del personale; il bisogno di toccare, interagire o testare il prodotto prima dell’acquisto; eccetera.

 Gli acquirenti degli e-commerce, invece, non sono spesso messi in condizione di godere della vendita al dettaglio esperienziale, poiché la tradizionale esperienza di acquisto online si basa solo sull’utilizzo di foto di prodotti in 2D.

La forte ascesa delle tecnologie immersive

Massimo Curcio, associate partner di KPMG, nella sua ricerca “Social distancing and new Retail Experience models” ha evidenziato quanto sarebbe opportuno, considerando tra l’altro il nuovo scenario profilatosi in questi mesi, ripensare completamente la struttura dei negozi fisici e soprattutto virtuali, orientandosi verso la realtà aumentata, la realtà virtuale o i siti web in 3D. Anche la società di consulenza Gartner, stima che l’utilizzo di tecnologie immersive – tra cui quindi la VR e la AR – sarà del 70% entro il 2022.

La tecnologia immersiva, infatti, attenua il confine tra il mondo fisico ed il mondo generato dalla tecnologia, facendo provare all’utente una sensazione, appunto, di immersione; permettendo di offrire al consumatore delle esperienze multisensoriali, rendendolo capace di percepirsi presente in un contesto diverso da quello in cui si trova realmente, e appositamente progettato per accrescere il suo coinvolgimento verso il brand.

Fonti

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