Il food online durante il lockdown

Il Covid-19 ha messo in ginocchio molte attività di ristorazione, costringendo i proprietari di ristoranti, trattorie, bar e locali a chiudere per molti mesi, senza sapere cosa gli avrebbe riservato il futuro. I meno intraprendenti di loro hanno preferito rimanere chiusi per non rischiare di avere costi non sostenibili, altri invece hanno iniziato o potenziato il servizio di consegne a domicilio.

Non solo la ristorazione ma anche il commercio al dettaglio di beni alimentari ha visto un’impennata dei servizi di consegna.

Food delivery durante il lockdown: ristorazione

Come è noto a tutti l’11 marzo scorso con il DPCM Giuseppe Conte ha imposto la chiusura di tutte le attività di ristorazione fatta eccezione per coloro che erano in grado di garantire la consegna a domicilio.

In Italia non sono ancora molte le attività che sono in grado di attuare tale servizio tuttavia, stando alle indagini del Centro Studi della Federazione italiana pubblici esercizi (FIPE) il lockdown ha fatto intravedere segnali incoraggianti. Il 40% dei ristoratori con l’opzione per il food delivery infatti, registra una buona crescita della domanda di cibo da asporto. I consumatori hanno dimostrato di non voler abbandonare il piacere di assaporare un piatto gustoso direttamente dalla cucina del proprio ristorante preferito, anche stellato. Sì, anche i ristoranti stellati si sono organizzati per consegnare le loro prelibatezze ai propri clienti: condimenti già pronti e piatti solo da comporre.

Il futuro della ristorazione

Senza ombra di dubbio l’epidemia ha fatto rimboccare le maniche a molti. La ristorazione ha avuto prova che la consegna a domicilio è un’opzione valida che può essere sfruttata anche in futuro, parallelamente al servizio al tavolo per soddisfare le richieste della clientela. Grazie ad aziende come Deliveroo, JustEat o Uber Eats i ristoratori possono effettuare consegne nella maggior parte delle città italiane, garantendo un servizio anche ai più pigri che non hanno voglia di andare fisicamente al ristorante.

Dal punto di vista dei consumatori si è visto come anche chi non aveva mai utilizzato questa opzione ne ha approfittato durante il lockdown. Questo potrebbe rappresentare un segnale di “conversione” anche di coloro che erano meno convinti in precedenza e un motivo in più per sfruttare questo tipo di opportunità.

Food delivery durante il lockdown: supermercati

Se da una parte ci sono i ristoranti con i loro piatti proonti per essere degustati, dall’altra ci sono i supermercati che dal momento in cui era stato dichiarato il lockdown sono stati presi d’assalto. Molti, per paura di essere contagiati e per evitare le file chilometriche per fare la spesa hanno optato per la consegna a domicilio. Altri hanno utilizzato questo servizio avendo più tempo per cucinare e destreggiarsi tra i fornelli.

Supermercati come Esselunga (leader nella spesa online) che già da 18 anni offre la spesa a domicilio con una scelta tra oltre 15.000 prodotti di ogni categoria, hanno ricevuto migliaia di ordini. Grazie a questo sistema infatti, con pochi click si ha la possibilità di risparmiare il bene più prezioso: il tempo.

Il food delivery rappresenta quindi una buona opportunità e con il tempo, grazie all’implementazione del servizio, sarà sempre più utilizzato dal momento in cui le persone tenderanno sempre di più a voler sfruttare il tempo per se stessi.

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